L' Arazzo di Bayeux è un manufatto storico di estremo valore che documenta l'invasione da parte di Guglielmo (detto Il Conquistatore) dell'Inghilterra governata da Aroldo.
Tutti più o meno conosciamo la storia, il 1066 e tutto ciò che comportò. Molto di quello che conosciamo è stato plasmato proprio da questo manufatto e dalle immagini che per tutti, più o meno, rappresentano un mondo, quello medioevale, strano e frainteso.
Ma quello che conosciamo di questo arazzo è stato analizzato profondamente? In questo libro, edito da Frontline Books e scritto da Arthur C. Wright, l'autore prova a fare chiarezza esaminandolo sequenza dopo sequenza. Quello che ne scaturisce è altamente illuminante, almeno per me.
L'autore parte da una considerazione: quello che si vede nei margini è sempre stato considerato un abbellimento, un riempitivo, decorazioni senza molto senso. Non è così. Ognuno dei tre linguaggi usati ha un significato ed è pronto a trasmettere un messaggio se si trovano le giuste chiavi per decodificarlo. Abbiamo infatti tre linguaggi, dei quali due sono abbastanza espliciti, ovvero le immagini di ciò che succede e la descrizione degli eventi in un latino abbastanza comprensibile e basilare. Ma l'autore cerca di analizzare le immagini dei bordi, superiori ed inferiori che riportano animali mitici e non. La sua narrazione di questi margini è estremamente interessante e viene accoppiata con gli eventi principali. Ogni animale che sia mitico o no, rappresenta qualcosa, anche se non sempre è possibile decodificare cosa. Tuttavia molte delle idee espresse a mio avviso sono rivoluzionarie per l'interpretazione o la reinterpretazione di questo manufatto. Ad esempio trovo molto interessanti le interpretazioni delle figure (non solo animali ma anche uomini) che appaiono nei margini, come ad esempio i pesci legati, che associano lo svolgersi di parte dell'azione principale in un periodo che è proprio quello dei Pesci (20 febbraio - 19 marzo) o come altro esempio degli uomini che svolgono lavori agricoli per definire il periodo dell'anno corrispondente a quel compito di importanza capitale per un'economia agricola. Altre volte la decrittazione si fa più speculativa, come nel caso degli animali mitici come la viverna o il parandro (ma un glossario è disponibile alla fine a riassumere tutte le caratteristiche di questi animali tratti dai bestiari dell'epoca) . Altre volte gli animali invece definiscono il luogo dell'azione (lo sbarco a Pevensey , sulla costa meridionale dell'Inghilterra e posto lagunare è delimitato da fenicotteri e anatre. Insomma, secondo me una interpretazione che analizza tutto l'arazzo e non solo una parte. Molto è quello che si da' per scontato dell'arazzo, come il fatto che sia francese di produzione quando in realtà è inglese e creato da inglesi (non normanni! da inglesi e quindi dai perdenti di quel fatto storico) : anche su questo punto le teorie di Wright , alla fine del testo sono molto intelligenti, anche se non voglio anticipare nulla.
Per quanto riguarda la commissione dell'arazzo si pensa che sia stato voluto dal fratellastro di Guglielmo il Conquistatore, il vescovo Oddone di Bayeux, e il suo ruolo, nonchè la sua presenza, è palesemente esaltato nel manufatto. Ne manca una parte finale, e molto probabilmente questa è alla base della caduta in disgrazia (o comunque è collegata) del vescovo. Egli frodò le tasse del regno e per questo fu punito. Tuttavia alla morte del fratellastro Guglielmo fece ritorno in Inghilterra e poi morì durante il viaggio per la Prima Crociata, venendo seppellito a Palermo. L'autore evidenzia anche il ruolo del futuro Re Aroldo nella prima parte dell'arazzo, indagando sugli eventi che lo portarono a trovarsi alla corte di Guglielmo che lo raggirò facendolo giurare su delle sacre reliquie. Un'altra figura esaminata è Eustachio di Boulogne, anch'egli presunto committente del manufatto, anch'egli nobile che cercò con una ribellione di sovvertire l'ordine stabilito da Guglielmo.
L'autore, come detto, analizza in questo libro di 175 pagine i tre atti in cui è diviso l'arazzo. Nonostante sia molto meticoloso nel riprodurre le scene salienti dell'opera e di descriverle minuziosamente, io raccomando di seguire il racconto anche qui : http://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost11/Bayeux/bay_tama.html . Credo che questo testo sia imprescindibile per chi vuole scoprire qualcosa su un'opera su cui crede di sapere tutto. Io avevo letto alcuni libri sull'argomento e vivendo nel Sud Italia trovo attorno a me continue tracce di quegli uomini fantastici che furono i normanni. Ma riguardo all'arazzo spesso il fraintendimento è stato nel considerare gli autoctoni come una razza inferiore rispetto ai superuomini normanni che li soggiogarono. Non era così ed anche in questo libro Wright spiega il perchè. L'Arazzo di Bayeux e il Domesday Book sono opere che devono molto all'organizzazione e alla visione del mondo del popolo anglosassone. Questo libro è un must per chiunque voglia guardare le cose da un'altra prospettiva.
Un grazie di cuore a Frontline Books e Pen&Sword Books per avermi fornito questo fantastico libro per la recensione.
Titolo: Decoding the Bayeux Tapestry - The Secrets of History's Most Famous Embroidery Hidden in Plain Sight
Autore: Arthur C. Wright
Pagine: 175
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Decoding-the-Bayeux-Tapestry-Hardback/p/16023
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