Il libro che vi presento oggi , scritto da Simon Web , punta i riflettori su eventi poco conosciuti in Europa e credo in Gran Bretagna, forse un pò più noti nel sud Italia, da cui l'autore di questa recensione scrive.
Simon Webb infatti, come si evince dal titolo ci porta a conoscere un commercio e una pratica di catturare schiavi che non è quella a cui penseremmo comunemente sentendo la parola stessa "schiavo". Infatti qui non si tratta del famoso e brutale commercio triangolare ne' del trasporto di schiavi neri dall'Africa agli stati americani. Webb spiega chiaramente il meccanismo per il quale, negli ultimi 50 anni, il Mondo Occidentale nel suo complesso abbia "cancellato" questa parte di storia narrata nel libro, ovvero , in linea principale, il ben più vasto e protratto nei secoli , commercio di schiavi bianchi verso l'Africa e sopratutto verso il mondo islamico nel suo complesso.
Webb traccia una storia del commercio di schiavi che è antico quanto la storia stessa dell'uomo e che solo negli ultimi due millenni ha ottenuto la riprovazione morale che merita, ma che era certamente assente in quasi tutte le culture che lo hanno praticato per ragioni pratiche ed economiche. Sin dai tempi antichissimi, fino ai più conosciuti Romani che praticavano una schiavitù connaturata alle esigenze della loro società in enorme espansione e anche ad una mortalità abbastanza elevata. Ma la schiavitù non si è arrestata neanche con la grande forza moralizzatrice della storia, ovvero l'avvento del cristianesimo. Schiavi furono presi da altre culture e da altri popoli, con i vichinghi e i loro raids a farla da padrone. Tuttavia fu l'Islam e il suo avvento a significare secoli di ansia e terrore per le popolazioni costiere del Mediterraneo. Italiani, spagnoli, greci e albanesi, e poi su fino in Inghilterra, Francia , Olanda e addirittura Islanda.
Siamo al tempo dei pirati barbareschi e della forza militare dell'Impero Ottomano che ne appoggiava le azioni. Questo cambiò il modo di vivere di quasi tutte le popolazioni cristiane del bacino mediterraneo, e sviluppò una serie di catene di eventi storici i cui riflessi possono essere percepiti anche oggi.
Chi vi scrive ad esempio abita in una cittadina del sud Italia posta in un luogo antichissimo e abitato da circa 3000 anni, ma la cui costa fu abbandonata (con conseguente costruzione di un centro fortificato nell'interno) proprio negli anni di maggior "splendore" dei Pirati Barbareschi che partivano dai vari Regni quasi indipendenti del Nord Africa. Solo a metà del 1800 fu possibile tornare sulla costa e costruire dei centri abitati che non fossero più soggetti al rischio per i propri abitanti di essere catturati e portati in schiavitù nei "bagni" di Algeri o Tunisi.
La fine di questa minaccia fu legata ad un paese che alla fine del 1700 si affacciava , appena fondato, sulla scena internazionale e che ancora oggi, non ha lasciato il ruolo per il quale si distinse nella lotta a quei pirati. Gli Stati Uniti infatti furono decisivi per smantellare la politica di pirateria degli stati nordafricani.
Webb come nel suo precedente libro, sempre per la casa editrice Pen&Sword, "Secret Casualties of World War II", è un autore brillante che va ad indagare dove altri storici non vanno. Come in quel libro la sua analisi aveva dimostrato quante vittime erano dovute al fuoco amico della contraerea e non ai bombardamenti nemici, qui in questo libro esamina, senza paura del politically correct (ma con estremo rispetto e con grande padronanza e stile) un argomento che potrebbe far insorgere (e in realtà lo ha fatto, come spiega lo stesso autore narrando un aneddoto accaduto al Parlamento Europeo) "facili" indignazioni e proteste di persone storicamente poco documentate.
In realtà la narrazione di Webb è molto di più che un raddrizzare i conti con la storia, poichè la freschezza della sua lucida analisi ci porta a comprendere, guardando a come molti stati cercarono di reagire alla minaccia dei pirati e schiavisti barbareschi, dinamiche che sono ancora oggi attuali in politica internazionale. Webb ancora una volta ci porta a guardare alcuni meccanismi della storia in modo semplice ma profondo e ben documentato, e un suo libro risulta ancora una volta estremamente interessante e piacevole, per fare uscire dall'ombra quello che fu un "altro" commercio di schiavi, più lungo, più terribile, più implacabile di quello già terribile che operò per anni tra l'Africa e l'America. La schiavitù, terribile esperienza di tutte le società umane, non fu colpa e appannaggio di una sola cultura, ma fu diffusa e lo fu per molto tempo, addirittura fino a quasi i nostri giorni, in altre parti del mondo. Raccomando profondamente questo libro per conoscere un' altra parte di storia e comprendere meglio molti degli eventi attuali , frutto e lascito di dinamiche partite molti secoli fa nel Mediterraneo.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: The Forgotten Slave Trade - The White European Slaves of Islam
Autore: Simon Webb
Pagine: 208
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Forgotten-Slave-Trade-Hardback/p/18473
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