martedì 22 ottobre 2019

1545: Who Sank the Mary Rose? di Peter Marsden

Spesso quando si parla di un ritrovamento archeologico si abusa del termine "Nuova Pompei", lo si può leggere nei titoli dei giornali, anche di quelli specialistici, e come si vuol dimostrare lo si usa a sproposito. Nel definire Pompei, spesso si dimentica che la sua distruzione è stata subitanea, conservando per quasi 2000 anni oggetti, ambienti e persone nel momento della propria fine e della rimozione dal mondo visibile. Se oggi uso questo lungo paragone per parlarvi della Mary Rose, la nave varata sotto il regno del formidabile (e terribile) Enrico VIII invece non esagero. Quando quel giorno di luglio del 1545, durante le ultime ore di un giorno di battaglia inconcludente tra la flotta inglese comandata da Lord Lisle e quella francese dell'ammiraglio D'Annebault, per un caso possiamo dire "fortuito", la Mary Rose comandata da George Carew si inabissò in pochissimi minuti. Tutto si cristallizzò, almeno in parte, come nel momento dell'affondamento. Marinai, soldati, animali di bordo (il cane Hatch!), lo stesso Carew restarono nelle loro posizioni (o quasi) presunte per circa 450 anni sul fondo del Solent. Come in una piccola Pompei sottomarina.
In questo bel libro scritto da Peter Marsden, archeologo di grande fama, per la casa editrice di temi navali "Seaforth Publishing" facciamo un viaggio nel tempo alla scoperta di questa nave, anello di congiunzione tra la navigazione e le tipologie di navi medioevali e rinascimentali e quelle che invece domineranno i mari per i secoli a venire quasi fino all'avvento del vapore. La Mary Rose, costruita insieme alla Peter Pomegranate nel 1509-1510 fu una nave molto attiva negli anni delle guerre di Enrico VIII. Rimodernata nel 1536 (sempre insieme alla sua gemella) venne a dotarsi di un maggior numero di cannoni anti-nave, evento che molto probabilmente ne sbilanciò la stabilità. Il libro di Marsden ci racconta con un ampio respiro le prime azioni di guerra nel 1512-1514 e poi la Seconda Guerra Francese del 1522 fino a giungere alla modernizzazione del 1536 e agli eventi che ne decretarono la fine. Il bilanciamento tra storia vera e propria e ricerca archeologica è sempre ottimale e le discussioni sulle varie caratteristiche tecniche e strutturali della nave, un "caracco" da battaglia, non risultano pesanti. Anzi, devo dire che il momento in cui la nave si inabissa (narrato giustamente in modo veloce perchè veloce fu l'inabissamento, non pensate ad una scena alla Titanic) è il momento in cui la nostra nave esce dai libri di storia e diventa quasi leggendaria.
E' giusto inquadrare il momento storico: siamo alla metà del 1500, l'Inghilterra si affaccia sul mondo come potenza navale , status che otterrà compiutamente sotto la figlia di Enrico VIII, Elisabetta I. Ovviamente la Mary Rose è un asset che è costato molto alla corona e si vagliano da subito tentativi di recupero condotti dagli esperti veneziani. Tuttavia la tecnologia dell'epoca, il peso della nave e altri fattori fanno si che l'impresa non riesca e della Mary Rose si perde anche la memoria fino al 1836 quando durante la pesca alcuni marinai rimasero incagliati con le loro reti. Dei sommozzatori professionisti furono chiamati a disincagliare la rete e finalmente dopo 300 anni fu vista di nuovo la Mary Rose. Il resto è storia quasi recente con lo sforzo di una serie di persone, prima fra tutte Alexander McKee che videro il sogno di far riemergere la nave perduta diventare realtà nell'ottobre del 1982.
Il libro come scritto è diviso equamente nel racconto della Mary Rose durante il suo trentennale servizio nella marina inglese e nel suo ruolo di "capsula del tempo" utile sia agli studiosi dell'epoca Tudor, sia a quelli di un'epoca appena precedente. Questa è infatti la caratteristica della nave, che fa da ponte tra due epoche, e anche tra diversi tattiche navali e di combattimento. Se infatti prima, durante le battaglie navali medievali, l'intento delle parti combattenti era quello di "arrivare alle mani" con i marinai e soldati della nave avversa, in primis con armi da lancio (archi o balestre) , poi con il contatto corpo a corpo e le armi bianche e in seguito con primitive armi da fuoco anti personale, nell'epoca della Mary Rose l'enfasi si sposta sull'affondamento della nave avversaria con cannoni che possano sfondare lo scafo nemico. Infatti una delle caratteristiche del rimodernamento del 1536 è appunto l'aggiunta, su ordine del re Enrico, di un maggio numero di cannoni anti nave. Il risultato, dalle poche fonti iconografiche (l'"Anthony Roll") , per chi è abituato alle linee delle navi degli anni che verranno dopo, può risultare quasi surreale, come guardare dei grattacieli muniti di bocche da fuoco posizionati sull'acqua.
Il libro presenta tutte queste fonti iconografiche e aggiunge una numerosa serie di diagrammi (utilissimi per comprendere la suddivisione della nave , conservata purtroppo solo nella sua parte di tribordo) e fotografie. Ma non finisce qui: infatti l'aspetto umano riceve un trattamento molto attento, dato che vengono esaminati nel testo e in appendice tutti gli scheletri dell'equipaggio (numerati ed elencati come FCS "Full Complete Skeleton") in relazione ai posti che occupavano, alle analisi delle loro ossa (che ci possono dare un quadro abbastanza credibile di quali mansioni svolgevano sulla nave) fino ai loro denti che possono rivelarci da dove provenivano. Vengono esaminati i numerosi oggetti di vestiario e non che sono stati ritrovati sui vari ponti della nave e che possono ricondurre alla professione o mansione del loro proprietario. La Mary Rose offre un modello anche per conoscere i vari armamenti della metà del 1500, oltre ai cannoni infatti moltissime armi da taglio e archi sono stati trovati pressochè integri.
Il libro nel titolo pone una domanda, e l'autore risponderà anche a quella domanda, a cui non posso rispondere io per non rivelarvi troppo. Non c'è da fare altro che usare questo libro come una macchina del tempo e tornare a quelle ore finali del 19 luglio 1545, non ve ne pentirete.
Un grazie di cuore a Seaforth Publishing per avermi concesso il libro per la recensione.

Titolo: 1545: Who Sank the Mary Rose?
Autore: Peter Marsden
Pagine: 300
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/1545-Who-Sank-the-Mary-Rose-Hardback/p/16156






















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