E' interessante poichè l'analisi del personaggio protagonista del libro è compiuta sulle fonti, ovviamente, ma queste fonti sono spesso in contraddizione quando non sono scritte per puro scopo propagandistico o apologetico. E' ad esempio il caso della "Alessiade" di Anna Comnena, figlia dell'Imperatore Alessio Comneno, grande antagonista di Roberto il Guiscardo prima e di Boemondo, figlio del Guiscardo poi. Per quanto possa risultare piacevole, il testo dell'Alessiade è profondamente improntato alla denigrazione dei "Latini" (come venivano chiamati gli occidentali dai Romei o Bizantini) visti paradossalmente come infidi, ovvero la stessa accusa che veniva rivolta ai "Romei" dalle forze occidentali. Inoltre è un testo che spesso perde di vista alcuni elementi importanti della nostra storia, ovvero quella di Boemondo.Tuttavia la ricerca fatta da Theotokis è profonda ma allo stesso tempo piacevole con un particolare che ho apprezzato (avendo studiato greco) ovvero l'utilizzo nel testo delle aprole originarie del testo (ovviamente l'Alessiade). Ma Theotokis si rifà anche ad altri testi importanti sebbene nonostante l'impatto che questo formidabile personaggio, nato in Calabria a San Marco Argentano, abbia lasciato sul suo tempo, molte notizie non ci sono state trasmesse ed alcuni punti della sua vita sono oscuri.
Per chiarire chi fosse Boemondo di Taranto (una signoria che viene attestata ma che non è presente a quanto pare in nessun testo contemporaneo) bisogna andare indietro a quel grande movimento di popolo che fu l'invasione normanna del mezzogiorno italiano , coincidente in parte con il periodo in cui i normanni conquistarono il trono d'Inghilterra con Guglielmo il "Bastardo". L'affermazione di questo popolo guerriero lasciò tracce in mezza Europa, e anche in Italia, due fratelli, Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero suo fratello (della famiglia degli Hauteville o Altavilla) si spartirono in pochi anni il meridione. Boemondo, figlio di Roberto, si affermò combattendo insieme al padre e si trovò in seguito alla morte di questi senza territori, dovendo sottostare al fratellastro Ruggero Borsa e allo zio Ruggero. La vita politica e militare di Boemondo però prese una piega differente quando fu indetta la Prima Crociata, evento che lo vide protagonista.
In questo caso siamo davanti a uno dei leaders della Crociata, che per avere successo doveva però avvalersi di un vecchio nemico della famiglia Altavilla , Alessio Comneno, Imperatore di Bisanzio. Questi ottenne di far giurare i leaders della Crociata dandogli supporto ma pretendendo anche la restituzione delle terre sottratte alle forze islamiche che le avevano occupate. Chi ha dimestichezza un po' la storia di Bisanzio conosce bene il momento in cui versava l'impero dopo la sconfitta di Manzicerta, la perdita di Bari (ultimo bastione in occidente) e i torbidi che ne erano seguiti. Alessio ha la forza di ristabilire l'ordine con la sua autorevolezza. Senza dubbio è stato uno dei grandi imperatori di Costantinopoli. Tuttavia la Crociata arriva in un momento sbagliato e molti dei guerrieri, prevalentemente francesi che prendono parte alla Crociata sono personaggi poco gestibili. La diffidenza palpabile tra due mondi e due fedi (lo scisma era avvenuto nel 1054) viene esacerbata dal progresso della Crociata verso la sua meta , Gerusalemme. In questo periodo Boemondo riesce a strappare una delle grandi città di quel tempo, Antiochia, ai turchi selgiuchidi. Ne crea una principalità che rimase uno dei Regni "D'Outremer" più longevi. Qui emergono altri dissapori tra le forze occidentali e bizantine e Boemondo dopo essere stato preso prigioniero e trattenuto dai turchi per vari anni, riesce a tornare in patria dandosi per morto e viaggiando in una bara per scappare ai controlli del suo vecchio nemico l'imperatore Alessio. Egli torna in patria per indire , con l'aiuto del Papa e di altri prelati e dignitari un'altra crociata, stavolta però contro Alessio per il suo tradimento nel non aver supportato le forze cristiane. Ma non tutto va come deve e Alessio riesce a limitare le forze di Boemondo costringendolo a venire a patti. Boemondo torna in patria e muore, venendo seppellito a Canosa di Puglia.
Il racconto di Theotokis narra diversi aspetti di questo personaggio. Innanzitutto è una storia militare di un grande guerriero della tradizione normanna. Ma Boemondo si discosta dallo stereotipo (in realtà spesso coincidente) del guerriero occidentale rozzo e poco avvezzo all'arte militare ma solo alla semplice violenza. Boemondo dimostra grande capacità di adattamento. Inoltre Boemondo è scaltro, parla il greco, conosce il suo nemico, sia quello greco che quello selgiuchide, avendolo incontrato diverse volte. Non a caso riesce a ottenere il dominio di una grande fetta di territorio, quella che poi diventerà il Principato di Antiochia. Egli ottiene quello che non era riuscito a ottenere in patria, nel meridione italiano. Boemondo è un personaggio che oggi definiremmo "Larger than Life" e il suo epitaffio lo conferma. Da parte mia, vivendo in Calabria , a pochi chilometri da una piccola città di nome Gerace (la posso vedere dalla mia finestra in questo momento) in cui si svolsero parte delle imprese dei due fratelli Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero sento Boemondo molto più vicino di un qualsiasi altro personaggio storico, e posso solo ringraziare il Dr. Georgios Theotokis per aver riportato sotto la luce dei riflettori questo grande condottiero militare.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Bohemond of Taranto - Crusader and Conqueror
Autore: Dr Georgios Theotokis
Pagine: 208
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Bohemond-of-Taranto-Crusader-and-Conqueror-Hardback/p/18728
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