Nel libro che recensisco oggi, opera di Peter Crawford per la casa editrice Pen&Sword, si esamina la vita di uno dei primi imperatori di Bisanzio, nel relativamente lungo impero che vide la fine solo nel 1453. Zenone infatti ha come caratteristica eminentemente cronologica di essere l'imperatore orientale al potere quando cadeva l'impero d'occidente e l'ultimo suo imperatore, Romolo Augustolo veniva deposto. Questa figura di imperatore, stretta tra le più grandi figure di Costantino il Grande e i suoi successori , a lui anteriori, e il grande Giustiniano, suo posteriore, non ha ricevuto forse l'attenzione che meritava. Tuttavia Crawford con questo libro gli rende giustizia, perchè il regno e la storia, anche personale (per quel che ci è dato sapere dalle fonti storiche) di questo imperatore sono, appunto, degni di un romanzo.
Nato in una regione nota come Isauria, oggi parte della moderna Turchia, egli era frutto di una razza di montanari spesso definiti "barbari interni" utilizzati dal potere per le loro indubbie qualità marziali.
Arrivato a corte sotto l'imperatore Leone (passato alla storia come "Makelles", il macellaio), in una corte dominata dall'alano Aspar (che aveva messo sul trono lo stesso Leone), si trovò presto in rotta di collisione con questo generale barbaro. Consegnando e leggendo davanti a corte e senato una lettera del figlio di Aspar , Ardaburio, che era in combutta con le forze sasanidi che invitava a invadere l'impero, piano piano Tarasikodissa, che convenientemente cambiò il nome nel più greco (e pronunciabile) Zenone si fece strada nelle maglie del potere fino a garantirsi la mano della figlia dell'imperatore, Ariadne (a cui ambiva anche Aspar per suo figlio). Da qui la storia per lui è in discesa fino a garantirgli il trono (anche se questo era stato lasciato dal vecchio Leone al piccolo Leone, figlio di Zenone e Ariadne, morto a pochi anni) . Zenone durante il suo regno deve subire una usurpazione da parte dell'inetto Basilisco, cognato di Leone, e vide a più riprese lotte per il potere e rivolte, però regnando per un periodo relativamente lungo per gli standard bizantini (dal 474 al 491, con solo la pausa dell'usurpatore Basilisco, durata un anno).
Zenone può fornire un esempio di quello che poteva essere il potere dei primi secoli di Costantinopoli come centro di potere, in cui tutta una serie di forze lottavano strenuamente per imporre la propria linea politica o religiosa. Il "cast" di personaggi offre una infinità varietà di personalità in lotta ognuna per un obiettivo, in lotta per il potere.
Crawford analizza molto bene tutte le fonti mettendo ordine spesso tra la cronologia un po' confusa dei vari storici (che spesso scrivevano decenni, se non secoli dopo e la cui affidabilità va vagliata caso per caso) e la lettura al di là dell'orientarsi tra nomi spesso simili o popoli che non si capisce bene da dove spuntino risulta piacevole e appassionante.
Si, Zenone meritava questa biografia che è anche uno sguardo su un passato e una cultura spesso malcompresa , ostracizzata o snobbata dagli storici. Forse non fu un grandissimo imperatore, degno di apparire nel pantheon dei più grandi tra i "Romaioi" (non chiamateli mai bizantini!) e i suoi ultimi anni macchiarono la sua reputazione (non l'eliminazione di molte figure che si ribellarono contro di lui) ma era l'uomo che richiedevano i tempi, e assolse il suo compito pur lasciando aperte molte questioni di grande importanza (prime tra tutte quelle religiose, non risolte dal documento denominato Henoticon) .
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Roman Emperor Zeno - The perils of power politics in fifth century Constantinople
Autore: Peter Crawford
Pagine:357
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Roman-Emperor-Zeno-Hardback/p/15995
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