Il libro trattato oggi riguarda il periodo finale della storia dei castelli nella loro utilità difensiva e la loro trasformazione in fortezze. Il libro, edito da Pen&Sword e scritto da J.E. Kaufmann e H.W. Kaufmann segue il primo volume dal titolo "Castrum to Castle" che, appunto come si può intuire, tracciava l'evoluzione dell'accampamento romano fino alle prime forme di castello. Il periodo trattato nel libro è quello che riguarda la grande evoluzione nei mezzi d'assedio, con conseguenti contromisure architettoniche. La narrazione dei vari tipi di castelli, della loro storia non può fare a meno della storia degli assedi che vengono citati nel libro. E' ad esempio singolare notare il gran numero di assedi che ebbero luogo nella Guerra dei Cent'Anni. Il libro è infatti diviso per nazione: abbiamo la Spagna, con le sue fortificazioni moresche a fianco a quelle realizzate dai re cristiani degli stati che poi si unirono per formare il Regno di Castiglia e Aragona. Segue la Francia cui sono dedicati due capitoli. Poi vi sono i territori di confine tra Francia e Sacro Romano Impero e negli ultimi due capitoli il Rinascimento con i castelli italiani e la fine del castello per come era stato conosciuto fino ad allora. Ho trovato particolarmente interessanti gli ultimi capitoli, dato che l'avanzamento della tecnica d'assedio e il miglioramento delle armi da fuoco pesanti come cannoni e bombarde avessero dettato la fine del castello per come era strutturato fino ad allora. Le alte mura fino ad allora garanzia di sicurezza ora erano quasi un imbarazzo per i difensori dato che rappresentavano un bersaglio molto grande per i pezzi d'artiglieria del nemico assediante. Un muro che fosse crollato anche sul margine superiore avrebbe messo a repentaglio tutta la struttura stessa. Allo stesso modo la guerra di mine si perfezionava richiedendo nuove soluzioni difensive. In questo caso il Rinascimento con la riscoperta di testi classici venne in ausilio dei difensori: Vitruvio prescriveva che le torri non fossero più quadrate (soggette a crolli più facili) ma tonde o poligonali. Allo stesso modo anche le fondamenta dovevano essere scavate in profondità. L'architetto Leon Battista Alberti, creatore della "Trace Italienne" fu il primo a teorizzare molti di questi principi difensivi. Le mura dovevano seguire un andamento irregolare, i bastioni dovevano supportarsi l'uno con l'altro, dovevano abbassarsi etc. Questi principi ovviavano alla potenza dell'artiglieria, dimostrata senza dubbio durante la Guerra dei Cent'Anni. La balistica oramai era conosciuta e queste fortezze angolari, con bastioni e mura basse, terrapieni e fossati colmi d'acqua servivano proprio a neutralizzare o limitare le nuove tecnologie d'assedio. A Padova nel 1509 vi fu il battesimo di queste nuove forme di fortificazioni, che comprendevano artiglieria anche in posizione difensiva e quindi ne dovevano garantire un impiego efficiente. Il treno di assedio dell'Imperatore Massimiliano che contava 100 cannoni non riuscì ad avere ragione dei difensori. Era nato un nuovo tipo di fortificazione che poi si perfezionò nel secolo successivo sotto la spinta di architetti quali Vauban.
Il libro consta di 248 pagine con 6 capitoli e 2 appendici (una riguardante le armi d'assedio, l'altra i principi di Vitruvio), il suo apparato iconografico è estremamente ricco con decine di castelli per ogni sezione, illustrati con foto e piante. E' un libro che consiglio per chi vuol conoscere la storia e l'evoluzione dell'architettura difensiva a cavallo tra la fine del medioevo e l'inizio del Rinascimento.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Castle to Fortress - Medieval to post-modern fortifications in the land of the former Roman Empire
Autore: J.E. Kaufmann - H.W. Kaufmann
Pagine: 248
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Castle-to-Fortress-Hardback/p/15789
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