In questo libro, edito da Pen&Sword e scritto dallo storico finlandese Ilkka Syvanne viene esaminata la biografia e gli eventi relativi alla vita dell'imperatore del terzo secolo Gallieno.
Il libro si distingue per l'originalità del tema, dato che l'imperatore Gallieno non è uno dei più noti imperatori della storia, tanto quanto per le intuizioni dell'autore che coinvolge il lettore nelle sue tesi, ragionando in modo molto coinvolgente sui molti punti oscuri della biografia dell'imperatore.
Costui era figlio del più famoso imperatore Valeriano, noto presso i posteri perchè fu l'unico imperatore romano catturato in battaglia (alcuni dicono con l'inganno) dal re dei persiani Shapur (o Sapore per dirlo in italiano) . Proveniente da una famosa gens romana (la gens Licinia, il suo nome completo era infatti "Publio Licinio Egnazio Gallieno") salì al trono in un periodo , il terzo secolo, in cui l'Impero Romano incontrò vari periodi di crisi e di divisione. Salito al trono col padre Valeriano nel 253, si trovò sin da subito ad affrontare una serie di problemi economici e di invasioni di varie tribù quali Goti, Franchi, Marcomanni, Quadi, Roxolani etc. che sfruttavano la porosità delle frontiere romane, in seguito riorganizzate molto più efficacemente proprio da Gallieno. Fungendo da pompiere in questi primi anni di governo col padre, Gallieno si spostava a contrastare le forze degli invasori con discreto successo. Tuttavia non era solo la forza a far stare tranquille queste tribù, ma anche una intelligente politica di "appeasement", tra le quali rientrò lo sposare una principessa dei Marcomanni di nome Pipa (o Pipara) nonostante fosse già sposato con una romana di nome Salonina. Questo fu uno dei motivi per il quale questo imperatore fu visto come punto di rottura con la tradizione, insieme alla politica di ridimensionamento del Senato, in quegli anni molto forte (grazie a delle decisioni prese in una delle tante crisi). Questa politica di ridimensionamento passava per il destinare alcuni posti pubblici, fino ad allora appannaggio della classe senatoriale, alla più flessibile e "amica" classe equestre. Gallieno si trovò ad affrontare anche molte usurpazioni di potere tra cui quelle di Ingenuo, Regaliano, Postumo, Aureolo in occidente, Macriano Maggiore, Macriano Minore, Quieto e Ballista in oriente insieme ad altri veri o presunti. In quesi tempi viveva anche il formidabile Odenato di Palmira. Allo stesso tempo va dato atto a Gallieno di aver riformato l'esercito in senso di una maggiore mobilità, grazie all'importanza data alla cavalleria (anche qui cercò di affidare i comandi alla classe equestre invece di quella senatoriale) e quindi diminuendo l'importanza della molto meno mobile fanteria, regina delle battaglie fino ad allora. Queste riforme e l'importanza data alla cavalleria si pensa che fossero già in uso dai tempi di Decio che basava le sue difese del confine in profondità. Gallieno era mal visto dai tradizionalisti per molti motivi, come detto anche quello di aver sposato una barbara e di aver dimostrato scarsa attività quando Valeriano, suo padre, fu catturato da Sapore. Tuttavia dobbiamo tenere presente che le fonti sono simpatetiche al Senato, quindi non proprio favorevoli a colui che ne ridimensionò e di molto il potere effettivo. Da questo punto di vista Syvanne, oltre a tanti spunti interessanti nel suo libro, aggiunge uno che io trovo molto valido, ovvero l'uso delle fonti e nello specifico la Historia Augusta. Questa serie di testi e biografie, scritte da vari autori, è da molti studiosi ritenuta "un falso", poichè non si hanno , di molti eventi, dei testi che ne possano confermare, in un ideale confronto, la veridicità. Tuttavia l'autore non si sente di eliminare questa fonte, dato che spesso, per molti eventi, è l'unica fonte e ragionando per logica, questo non vuol dire che sia inventata. Allo stesso modo l'autore fa un uso molto valido della monetazione come fonte. Va detto che ai tempi, la propaganda, veniva esercitata proprio attraverso la monetazione, dato che era il modo più rapido per promuovere una figura sia che fosse un imperatore o un usurpatore. Per concludere il libro è estremamente prezioso dal punto di vista iconografico, con una scelta di riproduzioni di monete e bassorilievi uniti alle interpretazioni stesse dell'autore di statue e rilievi, tutti colorati con i colori sgargianti che una volta rivestivano questi manufatti. A mio avviso è un bellissimo libro che indaga sulla vita e le opere di un imperatore sottovalutato dal "grande pubblico" ma che merita di essere conosciuto per il suo lascito militare e storico.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito questo bel libro per la recensione.
Titolo: The Reign of Emperor Gallienus - The Apogee of Roman Cavalry
Autore: Ilkka Syvanne
Pagine: 212
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Reign-of-Emperor-Gallienus-Hardback/p/15681
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