venerdì 26 aprile 2019

Great British Family Names and their History - What's in a name? di John Moss

Il libro di oggi è davvero particolare. Chiunque tra di noi credo che una volta nella vita si sarà chiesto quale fossero le origini del proprio cognome. Il mio cognome italiano è molto semplice dato che è un patronimico. Un mio antenato, andando molto in là col tempo, si chiamava con il nome che ora rappresenta il mio cognome e tutti quelli che seguirono mantennero il ricordo di quell'antenato. In Italia questo è rappresentato da "Di" , in Francia da "De" , nei paesi nordici è rappresentato dalla desinenza "Son" etc. Trovo che questo libro, scritto da John Moss ed edito da Pen&Sword History rappresenti la legittima aspirazione di ognuno di noi, ovvero ricercare le proprie origini. Il libro che tratta dei nomi britannici, delle varie parti costituenti il Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord) lascia fuori i nomi la cui origine è comune, come appunto i patronimici e quelli che è chiaro che rappresentino un antico mestiere dell'avo che per primo adottò il cognome (Carter, Butcher, Carpenter, Shepherd etc.) , quindi ci si concentra su un grande numero di cognomi che però sfuggono a queste due origini. Ed il viaggio tra i cognomi delle famiglie britanniche risulta appassionante.
Molti sono i cognomi derivanti dal francese, dato che la conquista normanna del 1066 cambiò e di molto la geografia del potere, ma sono riscontrabili nomi di origine sassone, o anche di altre origini a testimoniare il variegato mosaico di popoli che passarono per la Gran Bretagna.
Il mio primo istinto sfogliando il libro è stato quello di andare a trovare i nomi delle famiglie di personaggi che hanno fatto la storia britannica come per esempio "Cromwell" così ho scoperto che proviene dal Nottinghamshire e che deriva da un villaggio della regione, e il nome di questo villaggio deriva dal vecchio inglese "Crumb" e "Waella" parole che composte significano un fiume che si snodava su quelle terre. Un altro nome che ha sempre catturato la mia attenzione si da quando lo incontrai leggendo della Guerra Delle Rose, il conflitto che divise l'Inghilterra a metà del 1400, è "Percy". E qui ho scoperto che deriva dal francese "Percer" (perforare, sfondare) e che era un appellativo dato a chi per primo sfondava le mura nemiche!
Il libro che conta tantissimi cognomi analizzati e divisi per luogo di provenienza, è una base di partenza ideale per indagare i nomi delle famiglie britanniche, perchè ogni voce raccoglie una serie di informazioni di diverso tipo. Per le famiglie titolate c'è anche l'attuale possessore del titolo nobiliare dove esso sia presente. Forse avrei aggiunto, per le famiglie nobili, lo stemma della casata, ma mi sento lo stesso di consigliare questo titolo che in modo semplice e piacevole fa conoscere origini di famiglie esistenti ed estinte. Un altro bellissimo e utile libro edito da Pen&Sword!
Voglio esprimere i miei ringraziamenti a Pen&Sword Books per avermi dato la possibilità di recensire il libro.


Titolo: Great British Family Names and their History - What's in a name?
Autore: John Moss
Pagine: 314
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Great-British-Family-Names-and-Their-History-Hardback/p/15684






giovedì 25 aprile 2019

All Things Georgian - Tales from the long eighteenth-century di Joanne Major e Sarah Murden

Joanne Major e Sarah Murden sono due storiche britanniche che hanno un blog (qui: https://georgianera.wordpress.com/blog/ ) che spazia su temi dell'epoca Georgiana. Cos'è l'epoca Georgiana? Possiamo distintamente datare quest'epoca con il governo della Casa di Hannover in Gran Bretagna, anche se ovviamente, i temi trattati nel loro libro spaziano anche in situazioni che riguardano altri paesi (la Francia ad esempio). E' un'epoca molto lunga, che fa da ponte tra la dinastia degli Stuart e il lunghissimo regno della Regina Vittoria. Quindi tecnicamente stiamo parlando di 116 anni, dal 1714 (anno in cui venne incoronato Re Giorgio I) fino al 1830 (anno della morte di Re Giorgio IV). La Casa di Hannover (dal nome del piccolo stato tedesco di cui era regnante) segnò un periodo di enormi cambiamenti nella società britannica, anni in cui si passò da un'economia prettamente rurale a una di tipo industriale. Furono anche gli anni in cui l'Impero britannico si estese a dismisura (pur perdendo poi le colonie americane - ma non tutte!) nel subcontinente indiano.
In questo bel libro edito da Pen&Sword History però, così come nel blog da cui prende il nome le due storiche britanniche ci affascinano con le storie più che con la storia. Storie che riguardano tutte le classi sociali che si dibattevano in quella società sull'orlo di cambiamenti epocali. Piccole storie, di comuni e storie di nobili uomini e sopratutto donne. E' affascinante constatare come in una società ancora molto formale si muovessero però figure che a noi appaiono estremamente moderne. Alcune figure intraprendenti (Crazy Sally l'aggiustaossa, o Jenny Cameron, o l'attrice Lavina Fenton e altre) altre spregiudicate come Sarah Wilson conosciuta come Lady Wilbrahammon o la Contessa di Holderness...Tante sono le storie di questo libro, alcune divertenti, altre un po' più tristi, storie di fortuna e di sfortuna (come la piccola Caroline Crachami , la fatina siciliana) e tantissime sono le meravigliose riproduzioni di quadri e illustrazioni. Amo, come le due autrici, questo periodo. Un periodo di scoperte, di avventure ( il primo volo su pallone aerostatico o "mongolfiera" in Inghilterra con la collaborazione di un mio connazionale, Lunardi), di guerre civili (le rivolte Giacobite) e non. E' un periodo in cui la vita, per quanto brevissima come aspettativa, veniva vissuta spesso
 pienamente e non nel timore come in altre epoche della storia. Ci si affacciava sull'illuminismo, sul potere di una scienza che faceva vedere un futuro comunque radioso. E devo dire che la moda, la musica, i libri erano grandiosi. Consiglio vivamente questo libro che tratta di storie più che di storia. Se si vuole capire come le persone e sopratutto (perchè il libro si focalizza in gran parte sulle donne di quell'epoca) le donne del periodo georgiano vivessero, questo è un ottimo punto di partenza.

Un grazie di cuore a Pen&Sword e a tutto lo staff per avermi fornito questo splendido libro per la recensione.

Titolo: All Things Georgian - Tales from the long eighteenth-century
Autori: Joanne Major e Sarah Murden
Pagine: 170
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/All-Things-Georgian-Hardback/p/15786








mercoledì 24 aprile 2019

The English Civil War - Fact and Fiction di James Hobson

Anche qui sul continente europeo siamo abituati a pensare che la Guerra Civile Inglese, ovvero quel conflitto che vide contrapposti Parlamento e Monarchia a metà del 1600, portasse in sè i germi della democrazia moderna e del confronto tra un potere collegiale e "democratico" e un potere autocratico e "tirannico". In questo libro, edito da Pen&Sword History e scritto da James Hobson tanti piccoli miti e luoghi comuni di quel conflitto vengono smentiti e altri confermati.
Un piccolo excursus storico per illustrare la situazione dei tre regni (che poi solo in seguito si sarebbero chiamati Regno Unito!) separati ma governati da un solo re nella persona di Carlo I allo scoppio della guerra civile. Il Re all'epoca era un sovrano assoluto non dissimile da quello che ogni re era stato fin dall'invenzione del concetto di Monarchia. Un governante che sedeva sul trono per volere di Dio. Allo stesso tempo la storia aveva prodotto delle assemblee in cui le persone comuni riponevano la loro rappresentanza ovvero i parlamenti. Nell'Inghilterra di metà '600 il Parlamento formato come oggi da due camere (una elettiva e una in cui i seggi sono ereditari)  non era però sempre convocato e "attivo" Il Re era l'unico che poteva farlo e lo convocava solo per varare nuove spese e tasse. In quegli anni, l'Inghilterra era riuscita a tenersi fuori dal terribile conflitto che scuoteva l'Europa su basi religiose, la Guerra dei Trent'Anni. Tuttavia le cose non andavano bene da questo punto di vista neanche lì. Una serie di scelte sbagliate in politica religiosa da parte del sovrano (e , ricordiamo, capo della Chiesa Anglicana) portarono gli scozzesi a ribellarsi. Il Re voleva imporre i vescovi (la Chiesa Anglicana mantenne i vescovi come quella Cattolica) agli scozzesi insieme a un libretto di preghiere e alcune riforme che per i fieri scozzesi avevano l'apparenza di un ritorno al Cattolicesimo. Allo stesso modo anche i puritani in Inghilterra temevano un ritorno del Cattolicesimo e in più c'erano le doglianze del Parlamento che non veniva convocato da anni. Il Re riusciva a evitare questa formalità (e quindi evitare di essere costretto a fare compromessi) mettendo nuove tasse senza la convocazione. La situazione (dopo il conflitto, perso, con i ribelli scozzesi) precipitò quando il Re mandò ad arrestare 5 membri puritani del Parlamento. L'unica strada che si prospettò fu la guerra che prese una piega sbagliata per il Re fin dal principio (dato che abbandonò Londra e tutte le sue ricchezze, ed in più perse la flotta). All'inizio il Parlamento non voleva eliminare la Monarchia, ma combatteva "For King and Parliament", volendo eliminare i "cattivi consiglieri" del Re come  aveva fatto con l'Archivescovo Laud ed il Conte di Strafford (più difficile sarebbe stato far separare il Re dalla moglie Henrietta, cattolica) . Una serie di errori alquanto grossolani (militari, politici, umani) del Re Carlo lo portarono poi a perdere la testa. E la guerra non finì neanche in quel caso. Alla fine sia il Re che il Parlamento persero, portando al governo un brillante militare (che si era improvvisato militare!) di nome Oliver Cromwell e la dittatura dell'esercito. L'Inghilterra divenne una Repubblica, anche se per poco.
Questo libro, scritto in modo molto piacevole e "leggero" esamina 15 questioni che si danno per scontate riguardo alla conoscenza della Guerra Civile Inglese (a cominciare dal termine, che, come abbiamo visto vede altre nazioni in ballo) e in 15 capitoli perviene per ognuna ad un "verdetto". Ho trovato che la formula sia vincente per destreggiarsi in una guerra complicata da comprendere e che può alimentare fraintendimenti. Ovviamente qui viene esaminata maggiormente la prospettiva storica e politica e non quella militare (che viene lasciata ad altri testi, citati alla fine). Non è semplicissimo destreggiarsi tra i combattimenti di una Guerra Civile, ancora di più vista la natura della stessa Guerra Civile Inglese (o Guerre Civili visto che furono diversi conflitti che si susseguirono) ma Hobson riesce a produrre un libro che la rende estremamente comprensibile e appassionante. Infatti questo libro è un ottimo trampolino di lancio verso altri testi più specifici e anche io che ho letto qualche altro libro su questo conflitto lo terrò sempre vicino per consultarlo vista la sua immediatezza.
Un altro bel libro edito da Pen&Sword Books che mi sento di raccomandare ai lettori.
Un grazie di cuore a Pen&Sword e tutto lo staff per avermi concesso il libro per la recensione.

Titolo: The English Civil War - Fact and Fiction
Autore: James Hobson
Pagine: 136
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-English-Civil-War-Paperback/p/15663











martedì 23 aprile 2019

Nuovi libri sul Blog! Grazie a Pen&Sword e Westholme Books!

Una serie di libri che presto vedranno la recensione su questo blog, gli argomenti trattati sono la Guerra di Re Guglielmo il primo conflitto che vide contrapporsi nelle colonie americane le grandi potenze di Francia e Gran Bretagna. Poi un libro riguardante la famosa Battaglia dei Campi Catalaunici che vide il generale Ezio contrapporsi agli Unni di Attila. Infine un bel libro sulla Guerra Civile Inglese (e scopriremo che già questo termine è abbastanza inesatto) che sfata alcuni miti e ne conferma altri!
Stay Tuned!

domenica 14 aprile 2019

Un tribuno del tardo Impero Romano riprodotto dalla Kronprinz Toy Soldiers

Il soldatino in questione riproduce un periodo poco "battuto" nel mondo dei figurini da collezione. Il tardo impero romano infatti viene sempre lasciato un po' in disparte dai gettonatissimi periodi della tarda Repubblica (Giulio Cesare e la sua Xa Legione) e il primo Impero. Amo particolarmente questa figura, scolpita e dipinta artigianalmente dall'amico Emilio Arredondo Sanchez che con la sua Kronprinz Toy Soldiers basata a Madrid produce diverse serie di soldatini molto belle e originali. In questo caso ci troviamo di fronte ad un ufficiale e precisamente un "tribuno" di una legione tardo imperiale. Ovviamente il termine "legione" fa pensare a quel modello assolutamente vincente della tarda Repubblica e del primo Impero ma all'epoca del soldatino in questione, che differisce estremamente dal tipico romano a cui siamo abituati a pensare dalle innumerevoli riproduzioni in film "peplum" e fiction varie, le legioni erano molto più variegate nella composizione e nel loro utilizzo. Dopo le riforme introdotte da Costantino il Grande oltre che allo smantellamento della Guardia Pretoriana che portarono alla differenziazione dei vari tipi di legione (Palatina, Comitatenses, Pseudocomitatenses, Limitanea) e all'utilizzo di speciali unità note come "vexillationes" (ovvero distaccamenti di legione per particolari compiti).
Il soldatino ormai non ha quasi alcun richiamo al classico soldato o ufficiale romano. La tunica corta è aumentata di dimensioni e molto probabilmente (sul figurino non si vede) è ornata di clavi e orbiculi, tipici ornamenti del vestiario tardo romano. Gli pteruges ovvero quelle fasce di cuoio, in questo caso dipinto che pendevano dalla cintura del fante romano, sono aumentate in numero (ne abbiamo due file sovrapposte) e molto probabilmente come quelle sulle spalle sono collegate a un'armatura di cuoio imbottita su cui è posizionata una corazza di tipo sagomato. Sul ventre invece il tipico distintivo di grado di un ufficiale romano, ovvero quella fascia annodata in vita. Il colore del comando era sempre il rosso, colore "marziale", anche se molto probabilmente il nostro soldatino potrebbe anche essere cristiano e avere ormai sintetizzato simbologia pagana e fede cristiana. Colore rosso che ovviamente vediamo anche nel mantello o "sagum" che ci appare semplice e senza oranamenti (più spesso anche questo era ornato di orbiculi, clavi, tabulae, svastiche etc.).
Le brache di foggia barbarica già da tempo erano entrate nell'uso quotidiano, sia nel modello attillato (più occidentale) che in quello stile pigiama, di foggia orientale.
L'elmo che si rifà ad una serie di esemplari ritrovati lungo tutto l'impero e anche oltre i suoi confini. In questo caso credo che il modello assomigli ad un esemplare ritrovato a Berkasovo e risalente al 4/5° secolo.
L'arma è ormai la spatha e non più il corto gladium. Quest'arma si fece largo tra i legionari e le truppe "romane" da un influsso anche qui, barbarico. Era infatti arma di cavalleria degli ausiliari barbari.
Un altro bellissimo soldatino della Kronprinz Toy Soldiers di Madrid
Link:  https://kronprinztoysoldiers.com/en/141-late-imperium
Fonti iconografiche:
Roman-Byzantine Armies4th-9th Centuries (Osprey Men At Arms n° 247) di Nicolle-McBride
Arthur and the Anglo-Saxon Wars (Osprey Men At Arms n° 154) di Nicolle-McBride
Roman Military Dress di Graham Sumner
I Centurioni Romani 753 a.C. - 500 d.C. di Raffaele d'Amato e Giuseppe Rava













lunedì 1 aprile 2019

Warlords of Republican Rome - Caesar VS Pompey di Nic Fields

Il libro di oggi è un libro che consulto molto spesso. Un ottimo libro che narra dei "signori della guerra" del I° Secolo a.C. nella Roma repubblicana. La Repubblica che per una serie di fattori si dibatteva tra gli ultimi spasmi. E il libro, che c'entra uno degli scontri decisivi tra le due delle massime personalità di quel secolo, ovvero Cesare e Pompeo, alleati, parenti, nemici, non lascia comunque fuori quelli che furono i prodromi di un conflitto che durò circa un secolo e che vide uscire Roma trasformata da Repubblica a Impero grazie a Ottaviano Augusto. Come scritto su, non vengono lasciati fuori dalla narrazione gli scontri tra Mario e Silla, le Guerre Sociali, la rivolta di Spartaco e i vari torbidi politici. Ma ovviamente il libro si focalizza sullo scontro tra il generale maturo e vittorioso, Pompeo, e il giovane Cesare, che si ricoprirà di gloria in Gallia per poi tentare la scalata al potere passando il Rubicone. La storia narrata nel libro è nota, ma la forma che viene usata dal noto autore Nic Fields è molto piacevole e di facile consultazione. La narrazione si svolge in 9 capitoli più un Epilogo. Si parte parlando delle Legioni Repubblicane con una serie di dati imprescindibili per capirne tattiche, composizione etc. Poi vediamo un capitolo dedicato ai "precursori" di quella tipologia di "signore della guerra" che venne con Cesare, Pompeo, Marco Antonio, ovvero Mario e Silla, uomini che piegarono le istituzioni repubblicane ormai goffe e inadatte a governare un impero enorme e che appunto fecero da precursori alle ambizioni di chi venne dopo. Nel terzo capitolo abbiamo le origini di Pompeo, sin dai suoi esordi come giovanissimo generale alleato di Silla. Nel quarto un esame delle campagne di Pompeo. Nel quinto le origini di Cesare, e, nel sesto il modo di combattere di Cesare con le sue campagne. Nel settimo capitolo arriviamo all'inevitabile scontro tra Pompeo e Cesare e nell'ottavo vediamo il trionfo di Cesare (e la dipartita di Pompeo). Nel capitolo finale si esamina tutto ciò che successe dopo la morte di Cesare, con lo scontro spostato sul dualismo tra Marco Antonio e il giovane nipote di Cesare, Ottaviano. Il resto è storia nota.
Amo questo libro, e spesso lo consulto per avere qualche dato che mi può sfuggire quando leggo un altro testo storico o leggo un romanzo (e ve ne sono molti, di cui un giorno spero di parlarvi) ambientato in quel fatidico I° Secolo a.C., laboratorio di tutto ciò di buono e di cattivo che venne nei secoli successivi, a Roma e altrove.
Amo particolarmente la narrazione precisa e coincisa e l'uso di piccoli box grigi sganciati dal testo principale che esaminano alcuni aspetti essenziali del momento quali ad esempio usi, battaglie, leggi etc.
Di grande utilità è la cronologia accoppiata al nome dei consoli in capo di ogni anno.
Il libro edito da Pen&Sword tratta di un argomento su cui sono stati scritti migliaia di libri, ma non di meno mi sento di consigliarlo perchè lo consulterete spesso e lo amerete, come ho fatto io.

Titolo: Warlords of Republican Rome - Caesar VS Pompey
Autore: Nic Fields
Pagine :238
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Warlords-of-Republican-Rome-Hardback/p/1727