Il libro che vi presento oggi tratta di un argomento differente rispetto ai soliti trattati dalla pagina. La pena di morte per secoli è stata la massima pena che si potesse infliggere per un crimine in Europa e altrove. Oggi nel libro edito da Pen&Sword History e scritto da Gary Dobbs conosciamo un pò gli ultimi secoli in cui questa terribile punizione è stata in vigore in Gran Bretagna. Il libro, molto interessante, dopo una piccola presentazione riguardante la storia della pena di morte e le sue varie tipologie, affronta,come scritto su, gli ultimi due secoli in cui questa è stata utilizzata. E' interessante sapere e scoprire, anche per un ex studente di legge come me, che la pena di morte in Gran Bretagna è stata in vigore fino al 1964 (l'ultima esecuzione doppia è stata a Manchester e Liverpool lo stesso giorno, il 13 agosto) , quando in molti altri paesi questa era stata abolita o non veniva semplicemente applicata. E' particolare pensare che in un paese così vivo e fervido di idee e di nuove tendenze come la Gran Bretagna degli anni '60, con i Beatles che già dominavano la scena della musica e del costume, fosse ancora in vigore la pena di morte. Ma la storia parte molto lontano, per arrivare al 1964. Il libro infatti si sofferma anche sui secoli in cui la condanna capitale si dispensava anche per reati di poco conto, quali ad esempio danneggiare un ponte o andare travestiti in un bosco. Era il tempo delle legislazioni draconiane note come "Bloody Code", a metà del '700 e fino l 1832 che più che fungere da deterrente per i criminali professionisti o improvvisati, erano viste come una sconfitta per la legge che doveva ricorrere ad una insensata crudeltà per tutta una serie molto vasta di reati. Va detto anche che se forse oggi può sembrare "più umano" impiccare piuttosto che decapitare, in passato la decapitazione era una "concessione" che si faceva ai nobili e a chi chiedeva clemenza perchè limitava le sofferenze del condannato. L'impiccagione infatti non era ancora l'arte che poi divenne grazie a dei boia professionisti negli ultimi due secoli. Esistevano anche altre tipologie di pena oltre a impiccagione e decapitazione, una in particolare utilizzata per i traditori del regno e del re, che consisteva nel "tirare, impiccare e squartare" il condannato. Questa pena particolarmente feroce fu comminata fino al 1839, ma non eseguita e invece commutata in deportazione con l'ultimo caso vero e proprio avvenuto nel 1715 per le Rivolte Giacobite. Altre pene erano il rogo, lo schiacciamento, la ruota. Quest'ultima era molto più diffusa in Europa che non in Gran Bretagna.
Il libro divide le varie esecuzioni dell'ultimo periodo in cui la pena è stata in vigore in alcuni capitoli : 1900-1910, 1911-1949, 1950 fino all'abolizione. E' interessante anche scoprire che con l'avvento delle ferrovie i boia locali sparirono e tutte le esecuzioni venivano eseguite da una ristretta cerchia di boia professionisti. La presentazione di questi uomini dal mestiere alquanto triste ha un suo capitolo dedicato. A farla da padrone furono nell'ultimo periodo i Pierrepoint , una dinastia di boia che lavorò quasi sino all'ultima esecuzione. E' altresì interessante notare che nel periodo della Grande Guerra a fianco delle tipiche esecuzioni compiute in tutta la Gran Bretagna per impiccagione e riguardanti criminali e omicidi comuni, spiccano tutta una serie di soggetti fucilati come spie invariabilmente presso la Torre di Londra. L'elenco delle esecuzioni è molto dettagliato con i vari dati dell'assassino, della vittima o delle vittime, della data di esecuzione e del boia che la portò a termine. Per alcuni casi particolari vi sono più pagine, come ad esempio nei casi di mala giustizia di Timothy Evans o di Derek Bentley. Un altro caso che portò la pena in forte discussione fu l'esecuzione di Ruth Ellis. Il movimento che portò poi all'abolizione , dapprima ridicolizzato , si rinforzò pian piano, sia per i casi di cattiva giustizia, sia per la diversa sensibilità dei tempi. Lo stesso Albert Pierrepoint, uno degli ultimi boia, scrisse che nell'esecuzione non vedeva altro che vendetta, non giustizia. Oggi la pena di morte non esiste in nessun paese europeo, tuttavia alcuni in preda a notizie di crimini particolarmente efferati ne chiedono il ritorno. Forse la storia dimostra che come deterrente la pena di morte ha fallito sia in Europa che in Gran Bretagna e la impressionante lista di esecuzioni compiuta negli ultimi anni di questa istituzione a fronte del continuo ripetersi di crimini simili non fa che confermare la buona scelta di averla abolita.
Un libro molto appassionante che vi porterà a conoscere caratteri, storie e vicende riguardanti la pena di morte.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: A Date with the Hangman - A History of Capital Punishment in Britain
Autore: Gary Dobbs
Pagine: 142
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/A-Date-with-the-Hangman-Hardback/p/16890
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