Charles Dickens, l'autore di capolavori quali David Copperfield, Oliver Twist, Grandi Speranze e molti altri, è tra i più conosciuti nel mondo. ma la sua fama imperitura è data sopratutto da un racconto chiamato "Canto di Natale". Quel racconto, che tutti conosciamo, e che viene ogni anno fatto oggetti di innumerevoli recite natalizie per bambini e di adattamenti teatrali e cinematografici di ogni tipo (chi non può elencare almeno 5 o 6 versioni cinematografiche?) si può dire che "reinventò" o forse meglio, "inventò" il Natale per come lo conosciamo.
In questo bellissimo libro di Lucinda Hawksleyscritto per Pen&Sword History, l'autrice, discendente del grande autore, ci porta a conoscere la relazione di Dickens con il Natale.
Per me un libro che fa scoprire tante cose e tanti aspetti del Dickens uomo che non conoscevo. Un libro scritto con una grande sensibilità, come è giusto che sia, come una storia di famiglia, perchè Dickens è uno di famiglia per tutti e lo è a maggior ragione per una sua discendente.
Conosciamo l'infanzia di Dickens e conosciamo il Natale come era celebrato prima del 1843, anno in cui "Canto di Natale" venne dato alle stampe. E' interessante vedere come l'enfasi delle feste natalizie, lungi dall'essere quella festa di consumo che conosciamo oggi fosse sulla "Dodicesima Notte" (ovvero l'Epifania) con la sua torta della Dodicesima Notte e le pantomime in cui si rovesciavano i ruoli in una specie di eredità degli antichi Saturnalia. Questo era il Natale all'epoca della nascita e della giovinezza di Dickens.
Ma Dickens viveva anche in un periodo in cui la Rivoluzione Industriale aveva portato sacche di povertà nelle grandi e piccole città britanniche, in cui la povertà più abietta era quella dei giovani lavoratori, spesso solo bambini. Dickens era un filantropo e quella vista, la vista del natale passato da quei poveri, specie in una visita a Manchester, animarono in lui il desiderio di scrivere qualcosa di monumentale che potesse far redimere le classi sociali più abbienti sul significato del Natale, della loro vita e della loro missione umanitaria verso i meno fortunati. Fu così che nacque "Canto di Natale" di cui tutti conosciamo la storia senza doverla ripetere qui.
Quello che il lettore medio non sa fu che dopo "Canto di Natale", Dickens scrisse ogni anno, nel periodo natalizio, altre storie di Natale, quasi diventando schiavo di quella routine. E quando scelse di non pubblicare più libri natalizi creò delle riviste con storie natalizie scritte da lui e da altri autori, che occupavano quel periodo in cui prima era quasi sempre libero per passarlo con la sua numerosa famiglia. Iniziò anche a girare il mondo, con un soggiorno in Italia, diversi a Parigi, negli Stati Uniti e anche l'idea di andare a dare letture in Australia, cosa mai concretizzatasi.
Questa routine influì sul suo fisico, così come uno scampato incidente ferroviario cinque anni esatti prima della sua morte avvenuta nel 1870, che lo strapparono al mondo a soli 58 anni.
Il libro scritto da Lucinda Hawksley è una piccola gemma che segue cronologicamente tutti i natali di Casa Dickens. Un padre amorevole e giocoso che intratteneva la sua famiglia sotto natale con vecchie e nuove tradizioni in cui metteva tutto l'impegno possibile. Frammenti di vita di un uomo che aveva ormai quasi solo una dimensione pubblica personificando e incarnando un natale che prima di lui non c'era e che vide tanti altri cavalcare questa ritrovata atmosfera di bontà e armonia. La Hawksley ci parla della creazione della cartolina di natale, o dell'albero, tradizione tedesca introdotta per compiacere il Principe Alberto, consorte delle Regina Vittoria. Possiamo immaginare come sia stato un cambiamento epocale anche il porre l'enfasi sulla notte di Natale e non sull'Epifania (anche se in molti paesi, tra cui il Sud Italia da dove scrivo l'Epifania è ancora molto sentita). Gli ultimi anni di Dickens furono anni di impegno ma anche tristi per la perdita di alcuni dei suoi numerosi figli e per il divorzio dalla moglie Catherine per via dell'innamoramento per una giovane attrice.
Il libro che fa grande uso delle testimonianze di amici e parenti ci restituisce un Dickens sconosciuto ai più, che merita di essere riscoperto. Dickens lasciò in eredità al mondo le sue molte opere letterarie, ancora oggi piene di brio e di messaggi attuali, prima fra tutte "Canto di Natale", storia eterna sul significato della vita e del Natale. Riscoprire la sua storia ci fa connettere con lui a distanza di 150 anni dalla sua morte (che ricorrerà nel 2020), un ottimo motivo per leggere questo magnifico libro.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Dickens and Christmas
Autore: Lucinda Hawksley
Pagine: 202
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Dickens-and-Christmas-Hardback/p/14004
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