John Ashdown-Hill è stato un grande storico con un particolare interesse per la Guerra delle Rose. Ma già dovrei dire, riprendendo il titolo, che il termine "guerra" è improprio, perchè si tratta di tutta una serie di conflitti, caratterizzati da grande brutalità ma anche da moltissime pause. Si può definire l'inizio di quel conflitto prettamente dinastico con l'anno 1455 e la fine con il 1485. Due generazioni di persone si sono scontrate per diversi motivi. Ashdown Hill nel suo libro esamina tutte le fasi di questo conflitto, che è stato reso noto da una serie di opere teatrali di Shakespeare (a dire il vero molto di parte, dato che glorificavano la trionfante dinastia "Tudor" - o "Beaufort"come sagacemente afferma Ashdown-Hill).
Il principale motivo era l'ascendente di una serie di parenti su quello che era un re debole e malaticcio, Enrico VI, a cui serviva il sostegno dei vari zii o cugini, che cercavano più o meno di influenzare o di supplire al suo governo. Questo Re, figlio del valoroso Enrico V trionfante ad Azincourt nel 1415, si era sposato con una donna molto forte, Margherita d'Angiò. Questa nobildonna francese aveva preso le parti dei duchi di Somerset (i Beaufort) contro il ramo degli York. Ashdown Hill è bravissimo a spiegare bene quali erano i rami delle famiglie e chi aveva la precedenza in una eventuale successione. Senza ombra di dubbio Ashdown Hill (che si spese molto per il ritrovamento e il riconoscimento della salma di Riccardo III) parteggia per gli York ed è un Riccardiano convinto, anche se Riccardo III è solo una parte della storia delle Guerre delle Rose. Lo storico smonta sapientemente anche la mitologia riguardante i due fiori, la rosa bianca attribuita a York (vero) e quella rossa attribuita ai Tudor (meno vero), che diedero il nome al conflitto.
Questo conflitto vide una serie di alterne vicende che darebbero del filo da torcere (e in effetti lo hanno in parte ispirato) agli sceneggiatori de "Il Trono di Spade". Il conflitto dapprima per l'ascendenza sul re da parte di York (Riccardo di York , padre di due re , Edoardo IV e Riccardo III) e di suo nipote Riccardo Neville, detto poi "il creatore di Re", e poi dopo la morte di Riccardo di York e l'ascesa di suo figlio Edoardo IV per il trono, iniziò con una battaglia, quella di St. Albans, che però stabilizzò il regno (con la vittoria degli York sul partito del Re, di Margherita d'Angiò e dei Beaufort) solo per qualche anno. Nel 1460 infatti vi fu la morte in un agguato avvenuto presso il castello di Sandal del Conte di Salisbury, padre di Riccardo Neville, di Riccardo York e del figlio mezzano di questi Edmondo conte di Rutland. I tre furono decapitati come monito e le loro teste infisse sulla porta della città di York (Micklegate Bar) . In questa breve fase la palla era passata a Margherita d'Angiò e a suo marito, il debole Re Enrico VI.
Ma questa fase di predominio Lancasteriano (la casata di Enrico VI) fu breve, poichè la sconfitta di Riccardo di York e l'uccisione di suo fratello e suo padre galvanizzò il portentoso primogenito di York , Edoardo che con una serie di battaglie culminanti con quella di Towton, distrusse la resistenza del partito del Re Enrico VI , riuscendo a farsi proclamare re come Edoardo IV.
Tuttavia in questi anni di relativa pace, una donna, venne a turbare l'armonia yorkista. Elisabetta Widville era infatti una giovane vedova di un cavaliere caduto per la causa lancasteriana che riuscì a far colpo sul Re Edoardo (l'altro era in esilio) , non indifferente alla bellezza femminile. Come afferma con dovizia di dati in un altro libro recensito qualche tempo fa, Edoardo però era già sposato segretamente con una donna di nome Eleonora Talbot, e si sposò di nuovo, segretamente, con questa Elisabetta Widville. Questa cosa mise in serio imbarazzo tutto l'entourage del re, in primis suo cugino, Riccardo Neville, il creatore di re, che invece aveva già trovato un partito molto più regale per il focoso Edoardo. Questo e la tendenza della moglie a piazzare i suoi numerosi familiari in posizioni di potere creò un'inimicizia tra Riccardo Neville , il fratello di Re Edoardo,Giorgio Duca di Clarence che organizzarono un esercito e sconfissero Re Edoardo facendolo prigioniero e facendo decapitare il suocero, padre di Elisabetta. Ma purtroppo i loro piani di cercare di far ragionare Edoardo finirono male , così dovettero scappare in Francia. Edoardo tornava sul trono.
Warwick (il titolo di Riccardo Neville) e Clarence non si rassegnarono. Arrivarono al punto di allearsi con l'esiliata Margherita d'Angiò, con suo figlio (già grande) il Principe di Galles, per tornare in Inghilterra e rimettere sul trono l'imprigionato Enrico VI e farla finita con Edoardo e i Widville.
Warwick che aveva alcune figlie e ne aveva fatto sposare una a Giorgio di Clarence, cementa l'alleanza con Margherita dando in sposa Anna Neville al giovane principe di Galles. Ma alla battaglia di Tewkesbury i piani del giovane principe finiscono male. Muore e con lui la discendenza di Enrico VI, mentre in una battaglia di poco tempo prima (Barnet) era morto anche Riccardo Neville, conte di Warwick. Tutto è perduto per la casa di Lancaster...Lo stesso Giorgio si era riappacificato con Enrico suo fratello maggiore e Riccardo di Gloucester, suo fratello minore. Questo derivava dal fatto che aveva visto sfumare, con il matrimonio della cognata Anna Neville con il Principe di Galles poi morto a Tewkesbury. Anche qui sembrava finire una fase concitata del lungo conflitto. Siamo nel 1471.
Intanto per eliminare anche l'ultimo focolaio di speranza dei Lancaster veniva eliminato anche il prigioniero Enrico VI. Tuttavia questi anni, fino alla morte prematura di Edoardo IV nel 1483 videro l'esecuzione di Giorgio Duca di Clarence (molto probabilmente su istigazione della moglie di Edoardo) , nel 1478. Riccardo di Gloucester aveva preso in sposa la giovane vedova del Principe di Galles, Anna Neville. Allo stesso tempo, un giovane rampollo della casata di Beaufort , un certo gallese di nome Enrico Tudor, era scappato in Britannia dopo la battaglia di Tewkesbury. Lo ritroveremo più avanti.
Come detto nel 1483 moriva Edoardo IV e gli succedeva il più grande dei suoi due figli avuti da Elisabetta, Edoardo (che sarebbe stato il V), tuttavia Lord Hastings portò alla luce la storia del doppio matrimonio di Edoardo, il che rendeva i due figli, Edoardo e Riccardo dei "bastardi" e quindi incapaci di ereditare il trono. Questo, nel 1483, voleva dire che Riccardo di Gloucester era il legittimo erede.
Su questo, con dovizia di prove e particolari, Ashdown-Hill non ha avuto dubbi e i suoi motivi sono abbastanza convincenti a dire il vero. Riccardo è il legittimo re, e la propaganda degli scrittori della corte Tudor sembra , dopo aver esaminato le prove, abbastanza debole per dimostrarne la malignità. Egli relega (non imprigiona) i due giovani principi nella Torre di Londra dove spariranno dalla vista entrando nella mitologia. Tuttavia quell'Enrico Tudor, riaffiora nella storia, sbarca in Galles e raduna un esercito...Riccardo gli va incontro, forse febbricitante si getta all'assalto, gli Stanley lo tradiscono e lui perde cavallo, corona...e vita. Per molti secoli perde anche il diritto a una sepoltura degna del suo ruolo, ma solo pochi anni fa il suo scheletro riaffiora nel parcheggio di un quartiere di Leicester.
Enrico Tudor viene proclamato re, lui che veniva da un pedigree reale molto dubbio (secondo Ashdown-Hill e anche secondo me!) , come Enrico VII. Inizia l'era Tudor e finisce la Guerra delle Rose. O no? Ashdown Hill fino a qui nel libro ha minuziosamente descritto gli eventi che tutti gli appassionati di storia conoscono, ma lui, con dati alla mano e la consueta capacità narrativa afferma che quel conflitto non finisce qui. Anzi, si protrarrà fino al 1588...data storica per l'Inghilterra. Ma non vi rivelo di più.
Che dire, Ashdown-Hill produce ancora un libro molto bello, semplice, ma che garantisce un punto di riferimento per conoscere questo complicato conflitto dinastico. Non è facile destreggiarsi tra gli scontri tra famiglie, spesso imparentate per mezzo di più membri della stessa famiglia. Sullo sfondo tra l'altro si combattono piccole e grandi battaglie tra famiglie che regolavano dei conti personali e indipendenti da questioni dinastiche "nazionali". Li immagino come dei grandi o medi centri di potere locale , a livello di contea, che voglio riaffermare le loro ragioni. La suddivisione del libro nelle canoniche fasi è preziosa per circoscrivere gli eventi e trattarli anche separatamente. Le alleanze che mutano (ma bisogna anche dire che si svolge tutto nell'arco di 30 anni) , lo sfondo della perdita dei possedimenti francesi (guadagnati alla fine della Guerra dei 100 anni, da quel grande Re che fu Enrico V) , la possibilità di creare degli eserciti molto numerosi da parte delle grandi famiglie nobili, crearono tutte una situazione esplosiva che portò a decimare le famiglie nobili dell'epoca.
Ho amato profondamente questo libro (il secondo libro che leggo di questo autore in pochi mesi) e rimpiango il fatto che ci abbia lasciato troppo presto, una grande perdita per il mondo degli storici.
Un altro bel libro scritto da John Ashdown-Hill e recensito qui sul blog:
https://omneignotopromagnifico.blogspot.com/2019/08/elizabeth-widville-lady-grey-edward-ivs.html
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