Il libro di oggi ci porta in un periodo, quello degli Stati Ellenistici, che segue subito dopo la morte del più grande condottiero dell'antichità, Alessandro Magno. Il condottiero macedone che partendo dal suo piccolo ma combattivo stato (Filippo suo padre aveva già operato una serie di riforme militari che avevano creato le premesse per le conquiste del figlio) aveva conquistato ed abbattuto il più grande impero dell'epoca , quello persiano, e si era spinto fino all'India, moriva a Babilonia nel 323 avanti Cristo. Questo evento, assolutamente inaspettato aveva lasciato una serie di problemi di successione (che esaminerò in futuro recensendo un altro libro) e in seguito una serie di guerre e di scontri dinastici tra i suoi compagni, i cosiddetti "Diadochi". Il libro, scritto e curato dall'ottimo Gabriele Esposito, narra appunto dell'aspetto e della consistenza di questi eserciti dei Diadochi. Dopo tutta una serie di guerre si arrivò ad una stabilizzazione che in seguito venne fagocitata dall'avanzante Repubblica Romana. Tutti noi appassionati di storia antica abbiamo sentito dell'impero Seleucide, di Antigono o di Tolomeo (la cui ultima discendente fu la famosa Cleopatra), oppure di Pirro Re dell'Epiro, anche lui grande avversario di Roma. Il libro esamina grazie all'uso di fonti classiche e a foto di reenactors di un gruppo di ricreazione storica tedesco (il che un po' tradisce le proprie origini a dire il vero) ogni esercito dell'epoca, sia dei diretti discendenti dei compagni di Alessandro (e che quindi mantennero le sue tradizioni militari), sia di altri eserciti dell'epoca ellenistica che magari risentivano dell'influsso della tradizione persiana. Infatti Alessandro nel suo movimento verso oriente lasciò diversi satrapi persiani, che lo riconobbero come sovrano, a governare i loro territori, che poi riuscirono a conservare fondando anch'essi delle dinastie. Questo era per esempio il caso della casa regnante del Ponto (che approssimativamente si estendeva lungo tutte le coste del Mar Nero). Altri stati ellenistici invece dapprima arruolarono i vecchi soldati macedoni che si erano stabiliti come coloni in posti lontani (come ad esempio l'Egitto o l'Asia minore) salvo poi arrivare ad addestrare i nativi nelle stesse tattiche falangistiche. Allo stesso tempo si assorbivano tattiche, stili e armi di altri popoli come i Galati, celti che avevano invaso l'Asia e che avevano portato lo scudo oblungo di nome "Thureos" oppure all'avanzare di Roma e dopo i primi scontri furono recepite da questi stati anche le cotte di maglia ad anelli dei legionari. Allo stesso tempo in alcuni eserciti sopravvivevano le bighe da guerra e in molti anche gli elefanti (sia della razza indiana, più grossa ed adatta all'impiego bellico, sia quella africana), ovviamente con tutti i problemi che l'approvigionamento di questi animali comportava. Dal punto di vista militare si era davanti ad un mix abbastanza interessante. Il libro che è utile anche al modellista e al reenactor (interessantissimi sono i particolari delle riproduzioni dei vari tipi di elmi) è scritto con grandissima cura e attenzione ad ogni aspetto sia storico che militare. Non potrà mancare sullo scaffale dell'appassionato di questo interessante periodo storico e dell'antichità in genere.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Armies of the Hellenistic States 323 BC - AD 30 - History, Organization & Equipment
Autore : Gabriele Esposito
Pagine: 155
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Armies-of-the-Hellenistic-States-323-BC-to-AD-30-Hardback/p/16376
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