Il libro di oggi ci conduce alla conoscenza di quel periodo e lo fa attraverso la penna dello stimato storico Nic Fields, che produce un libro che appassiona e documenta allo stesso tempo.
Il libro, edito da Pen&Sword Maritime, ha un'impostazione, a mio avviso molto originale, nel presentare le vicende , in verità molto brevi , della battaglia partendo dagli antefatti, da una presentazione del periodo, dei contendenti, delle tecnologie e degli armamenti. Fields ci presenta la vicenda come se fosse una partita di scacchi. Le tre grandi suddivisioni del libro ci portano a conoscere i "Giocatori", "I Pezzi", "La Partita" con un ultimo grande capitolo riguardante "Il Mito della Battaglia".
Senza dubbio ogni capitolo in cui è suddivisa ogni sezione del libro è interessante, ma sicuramente vorrei far notare come a fianco dei "grandi protagonisti" nella sezione dei "Giocatori" compaia Miguel de Cervantes, l'autore del Don Chisciotte. Egli, nonostante sia un semplice fante imbarcato su una delle galee della riserva comandata da Don Alvaro de Bazan (La Marchesa di Spagna) , incarna perfettamente questo finire di secolo che portò la Spagna Imperiale al culmine del suo prestigio, introducendo il "Siglo de Oro" che però segnò in parte poi la sua decadenza con gli ultimi Asburgo.
Allo stesso modo la parte centrale del libro, quella che descrive le tecnologie (ma non ad esempio le fanterie del Tercio o i Giannizzeri Turchi che sono ricompresi tra i "Giocatori") è estremamente ben ricercata anche se al lettore casuale alcune disquisizioni tecniche potranno apparire un po' pesanti per il testo. Le sezioni dedicate a Galee e Cannoni sono quanto di più preciso e ricercato ci possa essere e fanno invidia a molti testi e monografie dedicate.
"La Partita" è il combattimento che si svolge dalla mattina del 7 Ottobre 1571 , quando nel golfo di Lepanto si affrontano le due flotte. La parità di numero rende lo scontro particolarmente equilibrato, ma alcuni fattori giocano a favore della Flotta Cristiana, nel senso che essa si avvale, rispetto a quella Ottomana, di 6 Galeazze (ovvero Galee più pesanti e meglio armate, anche se meno manovrabili) e di un maggior numero di cannoni e di moschetti ed armi da fuoco varie. Come in ogni testo su Lepanto, lo scontro è descritto relativamente in maniera breve rispetto agli anni, gli eventi e le macchinazioni politiche che portarono allo scontro. Non è un problema del testo in questione ma è proprio la battaglia che per sua natura, può essere descritta solo come un insieme di piccole battaglie che avvennero nel centro e nell'ala sinistra dello schieramento cristiano. All'ala destra, quella meridionale (guardando la mappa) il rinnegato di origine calabrese Uluch Alì portò la flotta ad una manovra aggirante che poi si trasformò in una fuga, inseguito dai genovesi di Andrea Doria.
Allo stesso modo è molto valida l'analisi e il racconto del mito della battaglia, che vide la Chiesa Cattolica avvalersene per istituire una festa (Del Santo Rosario) e creò sensazione anche nel mondo protestante e in Inghilterra per la sconfitta della minaccia islamica che pendeva sull'Europa (e che in realtà rimase fino all'assedio di Vienna circa 100 anni più tardi). Questa ultima sezione sebbene aneddotica, ha il pregio di raccontare storie ed esperienze poco conosciute.
Completano il libro tre appendici molto interessanti.
Che dire di più? Il libro uscito lo scorso anno ci avvicina a quello che sarà il 450° Anniversario della Battaglia. Una battaglia che cambiò poco a livello politico. L'ottimo Juan De Austria che guidò la flotta in battaglia non visse molto a lungo, la flotta ottomana recuperò dal disastro e la minaccia barbaresca restò a creare problemi alle comunità del sud Italia e di altri paesi mediterranei. Tuttavia la battaglia distrusse il mito dell'invincibilità ottomana, che durava da più di cento anni. Questo unito alla Controriforma Cattolica, ridiede vigore anche alla Chiesa di Roma, nell'affrontare le sfide del nuovo secolo che porteranno a scontri tra i paesi protestanti e cattolici in quella che sarà la Guerra dei Trent'Anni. In realtà il lascito di questa battaglia fu la dimostrazione che si poteva trovare unità tra varie realtà politiche e statali differenti tra loro (Venezia, Genova, il Papa, la Spagna , i Cavalieri di Malta etc.) se solo ci fosse stata una mente ad unirle (Papa Pio V) e un uomo di carisma a guidarle (Don Juan de Austria) , qualcosa che fu unico e irripetibile, in un secolo in cui l'Europa fu dilaniata da lotte interne sia tra stati che tra confessioni religiose. il Dr. Nic Fields scrive un libro che non lascia niente in sospeso e che introduce il lettore ad un periodo complicato politicamente ma estremamente affascinante. Lo fa scavando nella psiche degli uomini del tempo e delle loro istituzioni e produce un'opera che merita di stare sullo scaffale di ogni appassionato di storia marittima e non solo.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Lepanto 1571 - The Madonna's Victory
Autore: Dr. Nic Fields
Pagine: 464
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Lepanto-1571-Hardback/p/17150